Ottica
Di Nauta Fossacesia – Real Sangro 2-3
(11
gennaio 2014) di
"Anonimo Spettatore"
Prima
sconfitta casalinga per una coraggiosa Ottica Di Nauta Fossacesia, al cospetto
della capolista Real Sangro, squadra con grandi individualità e che riesce ad
avere la meglio dei locali – per 75 minuti in 10 – solo allo scadere. Vantaggio
ospite quasi in apertura con un bel tiro da posizione molto laterale proprio
all’incrocio dei pali, dopo gran dormita su calcio d’angolo battuto corto a due
in maniera indisturbata e pareggio quasi immediato con un controllo palesemente
di mani in area dello scatenato Paolucci, seguito da tiro preciso in diagonale.
L’arbitro, davvero mediocre, completa la sua opera non intervenendo a
sanzionare un netto fallo di un attaccante del Real Sangro su un intervento in
copertura (Trezeguet in vacanza) di Emiliano Piccirilli, permettendo – dopo un
intervento inefficace di Fantini in copertura – l’assist per il facile 2-1 del
forte centravanti (un “finto 9” di gran livello) ospite. Il Capitano Piccirilli
protesta – giustamente – ma viene prima ammonito e, quindi, direttamente
espulso. I locali, tuttavia, non si perdono d’animo e tengono bene il campo,
resistendo agli attacchi della capolista e, anzi, pareggiando su preciso rigore
(la solita “frustata” secca e imprendibile) di Castracane dopo nettissimo fallo
su Paolucci. Secondo tempo con il Real Sangro che attacca in modo costante ma
impreciso ma ODN che riesce e chiudere – talvolta anche con le cattive – e a
ripartire tanto che l’occasione più grande l’ha il Fossacesia che, su bel
lancio dell’ottimo Massimiliano Natale – centrale di centrocampo per
l’occasione – mette Castracane solo davanti al portiere avversario, che compie
un miracoloso intervento con la punta del piede. Proprio allo scadere, su
passaggio di Trezeguet “in sicurezza”, Andrea Zangolli – di solito infallibile
con i piedi – ciabatta il rinvio consegnandolo al limite al centravanti ospite
che tira forte ma centrale riuscendo ad infilare in rete, complice anche la
scivolata del portiere locale preso in contropiede. ODN brava, nonostante la
totale mancanza di allenamento, che dimostra ancora una volta (senza due
giocatori fondamentali come Centurione e Paolo Sisti) il suo valore e si premia
con il solito esagerato “terzo tempo”, con doppia enorme teglia di pizza,
bianca e rossa e il consueto numero in doppia cifra di birre. Prossimo impegno
ostico, anche perché si dovrebbe giocare alla domenica mattina (molti
“giocatori” rischiano di venire al campo con malesseri vari e gravi), in quel
di Crecchio.
Andrea
Zangolli: 5. Appare sicuro per tutta la partita ma proprio
allo scadere alza una “pallaccia” su rinvio e la mette al limite, da dove viene
punito con tiro, peraltro centrale, (mentre lui scivola). Purtroppo per il
Fossacesia l’errore è determinante Per una volta, Svirgolatore.
Giangi
Piccirilli: 7. Gioca con grande concentrazione, in modo
essenziale e deciso, in marcatura al centro della difesa, sia nel primo tempo
(buono) che nel secondo (molto buono). Alla fine è tra i più contrariati per la
sconfitta. Chirurgo furente.
Graziano
Natale: N.G.. Pochi minuti nel finale, a mostrare le note
capacità (a partire dall’incredibile gittata dei rinvii). Cambio di qualità.
Cesare
La Palombara: 7- Errore grave sul primo goal ospite, quando si
addormenta su un ovvio uno-due su calcio d’angolo permettendo all’attaccante
ospite (che fa una gran rete) il tiro. Poi cresce e il suo secondo tempo è uno
spettacolo, con ripartenze e recuperi in serie. Prepotente.
Trezeguet:
6+. Nella
prima frazione – per niente aiutato dal centrocampo, dal suo lato – soffre
incredibilmente sulla sua fascia, messo in mezzo da due buoni giocatori che
scambiano tra loro palla e posizione. Sgridato da tutti (e lui un poco questa
cosa la soffre, avendo una sorta di sindrome di Calimero, pulcino nero) si
ridesta piano piano e il suo secondo tempo è migliore, con buone chiusure e
qualche corsa in appoggio. Come sempre Schizofrenico.
Walter
Greco: 8. La partita, tiratissima fino alla fine, e la situazione
tattica particolare (leggi: espulsione di Emiliano Piccirilli) non permettono
il suo ingresso. Ma lui sostiene i compagni dalla panca e partecipa al terzo
tempo. Quando si dice l’Attaccamento alla squadra.
Lorenzo
Fantini: 6+. Gli tocca impegnarsi (e molto) sul gran
movimento delle tre punte avversarie ma lui non si spaventa e dirige bene la
sua difesa, quando serve anche usando la clava (vedi fallaccio tattico
sull’avversario lanciato a rete nel secondo tempo che gli costa un sacrosanto
giallo). Bene di testa, qualche anticipo preciso e opportuno, molti rinvii
lontano dalla sua area; grave, però, l’errore sul secondo goal ospite, quando –
distratto dal mancato fischio arbitrale per il fallo su Emiliano Piccirilli –
entra troppo “morbido” sull’avversario in area facendosi fare addirittura un
mezzo tunnel. Guardiano del fortino.
Emiliano
Piccirilli: 4,5. Parte benissimo, tenendo alla grande
posizione e pallone. Buona anche la sua chiusura sull’attaccante avversario
nell’occasione della seconda rete del Real Sangro ma l’arbitro è di diversa
opinione. Lui perde le staffe e qualcosa di troppo deve aver detto allo scarso
in nero (dalla tribuna si sente poco, con tutta la gente che c’è) perché viene
cacciato direttamente; peccato grave perché lascia i suoi – già non proprio dei
fenomeni atleticamente – in dieci. Chiacchierone.
Vincenzo
Di Nauta: 7. Ancora una volta (vecchia teoria
dell’Anonimo…) dimostra che come “interno” gioca meglio che sulla fascia. Posizione
buona, interdizione efficace, discrete giocate; lotta fino alla fine con
profitto. Arma tattica.
Angelo
Cotellessa: 6.5. Meno brillante che in altre partite (avrà
mangiato troppi crauti nella sua vacanza natalizia in Germania?), risulta però
prezioso dinamicamente essendo ovunque (anche con la voce, purtroppo) a
guastare le azioni avversarie. Rinuncia (mi sento di dire, visti i 75 minuti in
10, giustamente) ad attaccare. Gregario.
Tonino
Castracane: 6,5. Tiene alta la sua fantastica media reti
trasformando perfettamente il rigore del 2-2 e si muove bene per tutta la
partita, misteriosamente avversato da un arbitro che gli fischia contro anche
quando viene abbattuto dai difensori del Real Sangro, niente affatto tipi
teneri. Ha, però, il demerito di farsi parare – tutto solo – dal portiere
ospite il tiro che avrebbe portato in vantaggio, a 15 dalla fine, il
Fossacesia. Forse anche per questo è tra i più nervosi (anche ammonito per un
fallo duro sull’altrettanto duro centrocampista ospite, lui sempre graziato
dall’arbitro) per la sconfitta. Reattivo.
Domenico
Paolucci: 7,5. Conferma il suo fantastico momento di forma
firmando – dopo controllo abbastanza clamorosamente di mano – il pareggio e
procurandosi, con dribbling secco – il nettissimo rigore del 2-2. Inoltre,
tiene sempre in apprensione i difensori ospiti e lancia Castracane in diverse
occasioni. Esce sfinito (se si allenasse anche…) Scardinatore di difese.
Massimiliano
Natale: 7. Schierato a sorpresa (anche sua) come
regista, a causa dell’assenza (impegni di lavoro) del fondamentale Paolo Sisti,
gioca un ottimo primo tempo, sia tenendo la posizione che – soprattutto –
dispensando assist molto buoni. Nel secondo tempo cala un poco ma continua a
fare bene (suo l’assist che manda in porta Castracane) fin quando, quasi al
collasso, viene sostituito. Pirlo amatoriale.
Gianluca
Saraceni: 8. La partita, tiratissima fino alla fine, e
la situazione tattica particolare (leggi: espulsione di Emiliano Piccirilli)
non permettono il suo ingresso. Ma lui sostiene i compagni dalla panca e
partecipa al terzo tempo. Quando si dice l’Attaccamento alla squadra.
Luca
Di Stasio: N.G.. Gioca nel finale di gara al posto dello
stremato Max Natale, facendo vedere comunque di essere pronto. Ripresentabile.
Il
Mister: 6,5. Sceglie il 4-4-2 e la squadra risponde bene,
paradossalmente soprattutto dopo l’espulsione. Si assume la responsabilità e
l’ingrato compito di non far entrare qualcuno. Logico.
Il
terzo tempo: 8. Nella baracca totalmente a norma del campo si
consuma il rito tribale e culturale più amato dagli anziani calciatori locali,
invidiato in ogni dove in Italia e all’estero. Anche stavolta a base di pizza,
bianca e rossa, in quantitativi da caserma, oltre alla solita birra a fiumi.
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