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mercoledì 15 gennaio 2014

SCONFITTA CON LA CAPOLISTA CON PAGELLONE

             Campionato di “calcio” Amatori FIGC Lanciano 2013-2014

Ottica Di Nauta Fossacesia – Real Sangro 2-3
(11 gennaio 2014)     di "Anonimo Spettatore"

Prima sconfitta casalinga per una coraggiosa Ottica Di Nauta Fossacesia, al cospetto della capolista Real Sangro, squadra con grandi individualità e che riesce ad avere la meglio dei locali – per 75 minuti in 10 – solo allo scadere. Vantaggio ospite quasi in apertura con un bel tiro da posizione molto laterale proprio all’incrocio dei pali, dopo gran dormita su calcio d’angolo battuto corto a due in maniera indisturbata e pareggio quasi immediato con un controllo palesemente di mani in area dello scatenato Paolucci, seguito da tiro preciso in diagonale. L’arbitro, davvero mediocre, completa la sua opera non intervenendo a sanzionare un netto fallo di un attaccante del Real Sangro su un intervento in copertura (Trezeguet in vacanza) di Emiliano Piccirilli, permettendo – dopo un intervento inefficace di Fantini in copertura – l’assist per il facile 2-1 del forte centravanti (un “finto 9” di gran livello) ospite. Il Capitano Piccirilli protesta – giustamente – ma viene prima ammonito e, quindi, direttamente espulso. I locali, tuttavia, non si perdono d’animo e tengono bene il campo, resistendo agli attacchi della capolista e, anzi, pareggiando su preciso rigore (la solita “frustata” secca e imprendibile) di Castracane dopo nettissimo fallo su Paolucci. Secondo tempo con il Real Sangro che attacca in modo costante ma impreciso ma ODN che riesce e chiudere – talvolta anche con le cattive – e a ripartire tanto che l’occasione più grande l’ha il Fossacesia che, su bel lancio dell’ottimo Massimiliano Natale – centrale di centrocampo per l’occasione – mette Castracane solo davanti al portiere avversario, che compie un miracoloso intervento con la punta del piede. Proprio allo scadere, su passaggio di Trezeguet “in sicurezza”, Andrea Zangolli – di solito infallibile con i piedi – ciabatta il rinvio consegnandolo al limite al centravanti ospite che tira forte ma centrale riuscendo ad infilare in rete, complice anche la scivolata del portiere locale preso in contropiede. ODN brava, nonostante la totale mancanza di allenamento, che dimostra ancora una volta (senza due giocatori fondamentali come Centurione e Paolo Sisti) il suo valore e si premia con il solito esagerato “terzo tempo”, con doppia enorme teglia di pizza, bianca e rossa e il consueto numero in doppia cifra di birre. Prossimo impegno ostico, anche perché si dovrebbe giocare alla domenica mattina (molti “giocatori” rischiano di venire al campo con malesseri vari e gravi), in quel di Crecchio.

Andrea Zangolli: 5. Appare sicuro per tutta la partita ma proprio allo scadere alza una “pallaccia” su rinvio e la mette al limite, da dove viene punito con tiro, peraltro centrale, (mentre lui scivola). Purtroppo per il Fossacesia l’errore è determinante Per una volta, Svirgolatore.   

Giangi Piccirilli: 7. Gioca con grande concentrazione, in modo essenziale e deciso, in marcatura al centro della difesa, sia nel primo tempo (buono) che nel secondo (molto buono). Alla fine è tra i più contrariati per la sconfitta. Chirurgo furente.

Graziano Natale: N.G.. Pochi minuti nel finale, a mostrare le note capacità (a partire dall’incredibile gittata dei rinvii). Cambio di qualità.

Cesare La Palombara: 7- Errore grave sul primo goal ospite, quando si addormenta su un ovvio uno-due su calcio d’angolo permettendo all’attaccante ospite (che fa una gran rete) il tiro. Poi cresce e il suo secondo tempo è uno spettacolo, con ripartenze e recuperi in serie. Prepotente.

Trezeguet: 6+. Nella prima frazione – per niente aiutato dal centrocampo, dal suo lato – soffre incredibilmente sulla sua fascia, messo in mezzo da due buoni giocatori che scambiano tra loro palla e posizione. Sgridato da tutti (e lui un poco questa cosa la soffre, avendo una sorta di sindrome di Calimero, pulcino nero) si ridesta piano piano e il suo secondo tempo è migliore, con buone chiusure e qualche corsa in appoggio. Come sempre Schizofrenico.

Walter Greco: 8. La partita, tiratissima fino alla fine, e la situazione tattica particolare (leggi: espulsione di Emiliano Piccirilli) non permettono il suo ingresso. Ma lui sostiene i compagni dalla panca e partecipa al terzo tempo. Quando si dice l’Attaccamento alla squadra.

Lorenzo Fantini: 6+. Gli tocca impegnarsi (e molto) sul gran movimento delle tre punte avversarie ma lui non si spaventa e dirige bene la sua difesa, quando serve anche usando la clava (vedi fallaccio tattico sull’avversario lanciato a rete nel secondo tempo che gli costa un sacrosanto giallo). Bene di testa, qualche anticipo preciso e opportuno, molti rinvii lontano dalla sua area; grave, però, l’errore sul secondo goal ospite, quando – distratto dal mancato fischio arbitrale per il fallo su Emiliano Piccirilli – entra troppo “morbido” sull’avversario in area facendosi fare addirittura un mezzo tunnel.  Guardiano del fortino.

Emiliano Piccirilli: 4,5. Parte benissimo, tenendo alla grande posizione e pallone. Buona anche la sua chiusura sull’attaccante avversario nell’occasione della seconda rete del Real Sangro ma l’arbitro è di diversa opinione. Lui perde le staffe e qualcosa di troppo deve aver detto allo scarso in nero (dalla tribuna si sente poco, con tutta la gente che c’è) perché viene cacciato direttamente; peccato grave perché lascia i suoi – già non proprio dei fenomeni atleticamente – in dieci. Chiacchierone.

Vincenzo Di Nauta: 7. Ancora una volta (vecchia teoria dell’Anonimo…) dimostra che come “interno” gioca meglio che sulla fascia. Posizione buona, interdizione efficace, discrete giocate; lotta fino alla fine con profitto. Arma tattica.

Angelo Cotellessa: 6.5. Meno brillante che in altre partite (avrà mangiato troppi crauti nella sua vacanza natalizia in Germania?), risulta però prezioso dinamicamente essendo ovunque (anche con la voce, purtroppo) a guastare le azioni avversarie. Rinuncia (mi sento di dire, visti i 75 minuti in 10, giustamente) ad attaccare. Gregario.

Tonino Castracane: 6,5. Tiene alta la sua fantastica media reti trasformando perfettamente il rigore del 2-2 e si muove bene per tutta la partita, misteriosamente avversato da un arbitro che gli fischia contro anche quando viene abbattuto dai difensori del Real Sangro, niente affatto tipi teneri. Ha, però, il demerito di farsi parare – tutto solo – dal portiere ospite il tiro che avrebbe portato in vantaggio, a 15 dalla fine, il Fossacesia. Forse anche per questo è tra i più nervosi (anche ammonito per un fallo duro sull’altrettanto duro centrocampista ospite, lui sempre graziato dall’arbitro) per la sconfitta. Reattivo.

Domenico Paolucci: 7,5. Conferma il suo fantastico momento di forma firmando – dopo controllo abbastanza clamorosamente di mano – il pareggio e procurandosi, con dribbling secco – il nettissimo rigore del 2-2. Inoltre, tiene sempre in apprensione i difensori ospiti e lancia Castracane in diverse occasioni. Esce sfinito (se si allenasse anche…) Scardinatore di difese.

Massimiliano Natale: 7. Schierato a sorpresa (anche sua) come regista, a causa dell’assenza (impegni di lavoro) del fondamentale Paolo Sisti, gioca un ottimo primo tempo, sia tenendo la posizione che – soprattutto – dispensando assist molto buoni. Nel secondo tempo cala un poco ma continua a fare bene (suo l’assist che manda in porta Castracane) fin quando, quasi al collasso, viene sostituito. Pirlo amatoriale.

Gianluca Saraceni: 8. La partita, tiratissima fino alla fine, e la situazione tattica particolare (leggi: espulsione di Emiliano Piccirilli) non permettono il suo ingresso. Ma lui sostiene i compagni dalla panca e partecipa al terzo tempo. Quando si dice l’Attaccamento alla squadra.

Luca Di Stasio: N.G.. Gioca nel finale di gara al posto dello stremato Max Natale, facendo vedere comunque di essere pronto. Ripresentabile.

Il Mister: 6,5. Sceglie il 4-4-2 e la squadra risponde bene, paradossalmente soprattutto dopo l’espulsione. Si assume la responsabilità e l’ingrato compito di non far entrare qualcuno. Logico.

Il terzo tempo: 8. Nella baracca totalmente a norma del campo si consuma il rito tribale e culturale più amato dagli anziani calciatori locali, invidiato in ogni dove in Italia e all’estero. Anche stavolta a base di pizza, bianca e rossa, in quantitativi da caserma, oltre alla solita birra a fiumi.

 

 

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