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28-09-13
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1° GIORNATA
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1-1
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Dinamo
Castelfrentano - San Vito 83
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4-1
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Fara San
Martino - Amatori Crecchio
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2-1
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Fossacesia 90 - Vacri
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1-3
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Sporting Club Rapino - Real Sangro
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4-0
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Real Villa
Scorciosa - Orsogna 1965
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Riposa:
Amatori Julianum
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CLASSIFICA
GIRONE "A" - 2013/14 - F.I.G.C. Del. Lanciano
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Squadra
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Punti
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Gioc.
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V
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N
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P
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Gf
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Gs
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REAL VILLA SCORCIOSA
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3
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1
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1
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-
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-
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4
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0
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FARA SAN MARTINO 1968
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3
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1
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1
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-
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-
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4
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1
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REAL SANGRO
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3
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1
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1
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-
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-
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3
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1
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FOSSACESIA 90
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3
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1
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1
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-
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-
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2
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1
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DINAMO CASTELFRENTANO
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1
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1
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-
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1
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-
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1
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1
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SAN VITO 83
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1
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1
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-
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1
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-
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1
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1
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AMATORI JULIANUM
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0
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0
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-
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-
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-
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-
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-
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VACRI CALCIO
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0
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1
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-
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-
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1
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1
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2
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SPORTING CLUB RAPINO
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0
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1
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-
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-
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1
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1
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3
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CRECCHIO 88
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0
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1
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-
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-
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1
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1
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4
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ORSOGNA 1965
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0
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1
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-
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-
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1
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0
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4
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5/10/13
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2° GIORNATA
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Amatori
Crecchio 88 - Sporting Club Rapino
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Real Sangro -
Real Villa Scorciosa
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Orsogna 1965
- Dinamo Castelfrentano
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San Vito 83 - Fossacesia 90
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Vacri -
Amatori Lulianum
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Riposa: Fara
San Martino 1968
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Campionato di “calcio” Amatori FIGC
Lanciano 2013-2014
Ottica Di Nauta Fossacesia - Vacri: 2-1
(28 settembre 2013) “IL PAGELLONE”
di “Anonimo Spettatore”
Ottica Di Nauta Fossacesia - Vacri: 2-1
(28 settembre 2013) “IL PAGELLONE”
di “Anonimo Spettatore”
Tornato dai miei giri estivi in Patagonia e
Transilvania, scopro di essere masochista e invece di andare al mare (dove il
tempo estivo suggeriva di recarsi) decido di entrare al “Vincenzo Granata” per
assistere alla prima del campionato amatori. Mi ritrovo a vedere una partita
fortemente condizionata dal caldo, dal campo (che una volta, per quanto
micidiale quanto ad abrasioni, era un terreno per giocatori tecnici), in
condizioni davvero deplorevoli, e dell’allenamento (totalmente assente) dei
locali, ancora in piena fase arrosticini estivi. Ottica Di Nauta in formazione
largamente rimaneggiata, come anche il Vacri, squadra non eccezionale ma ben
messa in campo e molto attenta, con tre buoni elementi in attacco. Partenza
buona dei locali, i quali dominano i primi minuti di gara fino a passare con un
autorete, propiziata dalla pressione del sempre ingombrante Cotellessa, per
l’occasione – causa l’assenza di Bomber Castracane – centravanti. Nella seconda
metà del primo tempo, però, caduta di zuccheri e, soprattutto, carenza di
ossigeno nell’Ottica Di Nauta e pareggio del Vacri con palla lenta lenta ma
beffarda che, da punizione laterale, si infila prima in area e poi in rete. Da
segnalare, in entrambe le reti, le proteste delle squadre (il Vacri per una
presunta spinta di Cotellessa e l’ODN per la presenza di un uomo in possibile
fuorigioco davanti ad Andrea Zangolli). In generale, sagra dell’errore/orrore
gratuito e ripetuto, con copione che si ripete, se possibile peggiorato, nel
secondo tempo, con primi quindici minuti di superiorità (assolutamente sterile)
degli ospiti. Finale di gara volitivo del Fossacesia che prima va vicino alla
rete con ottimo lancio di Antonio Zangolli e tiro impreciso di Saraceni, quindi
reclama un rigore per plateale trattenuta di Fantini e, infine, usufruisce di
un dubbio penalty per fallo di mano proprio allo scadere. Trasformazione, come
al solito, impeccabile di Antonio Zangolli e, quindi, primi tre punti per
l’ODN, attesa al prossimo turno alla difficile partita con i “cugini” di San
Vito, con il vantaggio di poter schierare tutti i “nuovi”, recuperare il
fondamentale Paolo Sisti (malaticcio) a centrocampo e, forse, l’essenziale
Castracane in attacco. Segnalato un terzo tempo notevole, con birre a
profusione e financo un prosecco “a chiudere” (quando ormai era sera).
Andrea Zangolli: N.G.-. Non deve fare nemmeno una parata ma se la cava egregiamente, come al solito, con i piedi; salvo in una occasione, quando sbaglia il rinvio e costringe al fallo Trezeguet. Sul prosieguo dell’azione, dopo un fallo di Giangi Piccirilli e relativa punizione da posizione laterale, subisce una rete forse evitabile a causa di una “pallaccia” lenta che finisce nell’angolo e del disturbo di un avversario che gli passa davanti (in quasi certo fuorigioco) lasciandolo interdetto. Quasi spettatore (rivedibile).
Erri: 6+. Entra nel secondo tempo sulla destra carico a pallettoni ma gioca anche con buona attenzione limitando al minimo le (pur presenti) imprecisioni da frenesia. Scalpitante.
Trezeguet: 5. Pur avendo la possibilità (come spesso gli accade) di asfaltare la sua fascia con il fisico che si ritrova, si fa trovare spesso fuori posizione costringendo se stesso a recuperi affannosi e passaggi orripilanti. Peraltro i compagni non gli perdonano nulla e lui un poco si innervosisce (l’Anonimo consiglia: se ne freghi). Esce poco contento (immagino anche della sua gara) e se la prende con la porta dello spogliatoio (sonoramente schiaffeggiata) aprendo, forse, il caso della settimana. Potenzialmente devastante, è troppo Distratto.
Graziano Natale: 6. Schierato a destra in difesa, conferma – pur con qualche piccola amnesia – il buon momento di forma, fino alla sostituzione nell’intervallo. Abbastanza puntuale.
G. Piccirilli: 6-. Gioca il primo tempo al centro della difesa, dove alterna cose buone a qualche imperfezione. In particolare, alle prese con un centravanti sgusciante, non limita il suo slancio e finisce ammonito (suo il fallo dal quale scaturisce la punizione del pareggio). Nel secondo tempo meglio come esterno arrembante di centrocampo. Frenesia chirurgica.
Lorenzo Fantini: 6. Primo tempo nel quale pare ben concentrato e si limita all’essenziale, con qualche buona chiusura ma anche un paio di piccole disattenzioni. Si addormenta, però, come tutta la difesa sulla rete ospite. Secondo tempo con qualche imprecisione in più (forse soffre il caldo?), alternata a buoni interventi. In generale sembra contare i passi anche se proprio nel finale, in proiezione offensiva, subisce un clamoroso fallo da rigore inspiegabilmente trascurato dall’arbitro che evidentemente non crede che uno così grosso possa cadere. Ragioniere di difesa.
Giovanni Centurione: 6+. Arriva in ritardo, causa lavoro e pasto (ancora sullo stomaco) conseguente, e gioca il secondo tempo da par suo, tutto prepotenza. Qualcuno gli dovrebbe spiegare che nel campionato amatori la difesa della palla comporta automaticamente la carica da parte dell’anziano avversario, con relativa caduta a causare abrasioni chilometriche. Masochista.
Emiliano Piccirilli: 6+. Primo tempo quasi perfetto, con piccola flessione nel finale, a distribuire consigli, gioco e pallone. In caduta libera di pensiero e, soprattutto, fisica, nel secondo tempo, quando l’ossigeno manca e alterna le solite buone giocate a qualche errore. Genio ad esaurimento 1.
Giovanni Mattucci: 6. Schierato a sorpresa nel centrocampo più “riflessivo” che storia dell’ODN ricordi (E.Piccirilli-Mattucci) fa valere le sue eccellenti doti di palleggio fino a quando piano piano la luce non comincia ad affievolirsi. Promettente primo tempo, comunque (nel secondo è sostituito e si attacca alla bombola di ossigeno, peraltro richiestissima da tutti). Genio ad esaurimento 2.
Antonio Zangolli: 7-. Entra nel finale e comincia come suo solito, sparacchiando di qua e di là, all’inizio senza precisione. Gli riesce, però, un lancio perfetto per Saraceni, che sfiora la rete e l’impeccabile trasformazione del rigore dei tre punti (con tanto di discutibile esultanza alla Mark Bresciano, con statua in area). Decisivo.
Vincenzo Di Nauta: 6-. L’impegno ce lo mette sulla fascia di competenza ma gli errori sono tanti e la copertura a centrocampo minima. Come al solito all’inizio dei campionati non offre il meglio di sé ma migliorerà. A fasi alterne.
Loris Leggieri: 6-. Entra nella ripresa a dare respiro ai compagni. Missione compiuta con qualche errore di troppo dal punto di vista tecnico. Cemento ruvido.
Gianluca Saraceni: 6-. Nel finale fornisce vivacità all’attacco, grazie ai suoi scatti. E’ destinatario di un lancio a lunga gittata di Antonio Zangolli sul quale è un poco precipitoso nel tiro, che finisce fuori – da buona posizione – di mezzo metro. Attivo ma sprecone.
Angelo Cotellessa: 6-. Le assenze lo catapultano nel ruolo di prima punta, che lui interpreta al solito tatticamente bene cercando di fare la “boa”. Tuttavia, appare più lento del solito non riuscendo sempre a far salire la squadra (soprattutto per errori nel controllo di palla). Ha, però, il merito di mettere pressione su difesa e portiere del Vacri nell’occasione dell’autogoal del vantaggio. Centravanti pesante.
Daniele Buccieri: 5,5. Uno con i suoi piedi e la sua intelligenza dovrebbe divorare partite come questa. Invece, appare un poco pigro e sembra non essere in particolare condizione (forse sente il caldo). Quando tocca palla, comunque, inventa sempre qualcosa, anche se nel primo tempo – per quanto da posizione defilata – si mangi un goal non difficile. A corrente (bassa) alternata.
Luca Bucciante: 6+. Sembra avere una marcia in più dei compagni e corre molto, con apprezzabili spunti. Gli manca, però, davvero troppo il senso della porta avversaria e finisce spesso per girare a vuoto. Elettrico.
Massimiliano Natale: 6. Acclamato dalla folla accanto a me al momento di entrare in campo, dimostra buona tecnica ed anche spirito di iniziativa. Promessa.
Mister: 6+. Decide per il centrocampo a 2 e difesa a 4 e probabilmente è lo schieramento meno peggio da utilizzare (ed, infatti, i primi minuti di gara sono dei locali). Forse avrebbe dovuto intervenire – cambiando qualcosa o qualcuno – dopo la metà del primo tempo, quando era evidente il calo di ossigeno dei suoi. Per il resto, cambi precisi e “giocatori” al posto loro. Logico.
Nicolino Fantini e Luigi Di Vincenzo: 8. Riprendono la stagione da dove era finita quella precedente, vale a dire a supporto della squadra. Supporters di ferro.
Il Terzo tempo: 8. L’evento più tradizionale e apprezzato dalle genti d’Abruzzo si ripete puntuale e affollato nello scenario della “ruva di Canzano”. Generi di conforto in quantità, tanto per riprendere (abbondantemente) i pochi grammi spesi al campo. Discussioni, peraltro, di alto livello culturale (meglio se in dialetto). Splendido inizio.
Andrea Zangolli: N.G.-. Non deve fare nemmeno una parata ma se la cava egregiamente, come al solito, con i piedi; salvo in una occasione, quando sbaglia il rinvio e costringe al fallo Trezeguet. Sul prosieguo dell’azione, dopo un fallo di Giangi Piccirilli e relativa punizione da posizione laterale, subisce una rete forse evitabile a causa di una “pallaccia” lenta che finisce nell’angolo e del disturbo di un avversario che gli passa davanti (in quasi certo fuorigioco) lasciandolo interdetto. Quasi spettatore (rivedibile).
Erri: 6+. Entra nel secondo tempo sulla destra carico a pallettoni ma gioca anche con buona attenzione limitando al minimo le (pur presenti) imprecisioni da frenesia. Scalpitante.
Trezeguet: 5. Pur avendo la possibilità (come spesso gli accade) di asfaltare la sua fascia con il fisico che si ritrova, si fa trovare spesso fuori posizione costringendo se stesso a recuperi affannosi e passaggi orripilanti. Peraltro i compagni non gli perdonano nulla e lui un poco si innervosisce (l’Anonimo consiglia: se ne freghi). Esce poco contento (immagino anche della sua gara) e se la prende con la porta dello spogliatoio (sonoramente schiaffeggiata) aprendo, forse, il caso della settimana. Potenzialmente devastante, è troppo Distratto.
Graziano Natale: 6. Schierato a destra in difesa, conferma – pur con qualche piccola amnesia – il buon momento di forma, fino alla sostituzione nell’intervallo. Abbastanza puntuale.
G. Piccirilli: 6-. Gioca il primo tempo al centro della difesa, dove alterna cose buone a qualche imperfezione. In particolare, alle prese con un centravanti sgusciante, non limita il suo slancio e finisce ammonito (suo il fallo dal quale scaturisce la punizione del pareggio). Nel secondo tempo meglio come esterno arrembante di centrocampo. Frenesia chirurgica.
Lorenzo Fantini: 6. Primo tempo nel quale pare ben concentrato e si limita all’essenziale, con qualche buona chiusura ma anche un paio di piccole disattenzioni. Si addormenta, però, come tutta la difesa sulla rete ospite. Secondo tempo con qualche imprecisione in più (forse soffre il caldo?), alternata a buoni interventi. In generale sembra contare i passi anche se proprio nel finale, in proiezione offensiva, subisce un clamoroso fallo da rigore inspiegabilmente trascurato dall’arbitro che evidentemente non crede che uno così grosso possa cadere. Ragioniere di difesa.
Giovanni Centurione: 6+. Arriva in ritardo, causa lavoro e pasto (ancora sullo stomaco) conseguente, e gioca il secondo tempo da par suo, tutto prepotenza. Qualcuno gli dovrebbe spiegare che nel campionato amatori la difesa della palla comporta automaticamente la carica da parte dell’anziano avversario, con relativa caduta a causare abrasioni chilometriche. Masochista.
Emiliano Piccirilli: 6+. Primo tempo quasi perfetto, con piccola flessione nel finale, a distribuire consigli, gioco e pallone. In caduta libera di pensiero e, soprattutto, fisica, nel secondo tempo, quando l’ossigeno manca e alterna le solite buone giocate a qualche errore. Genio ad esaurimento 1.
Giovanni Mattucci: 6. Schierato a sorpresa nel centrocampo più “riflessivo” che storia dell’ODN ricordi (E.Piccirilli-Mattucci) fa valere le sue eccellenti doti di palleggio fino a quando piano piano la luce non comincia ad affievolirsi. Promettente primo tempo, comunque (nel secondo è sostituito e si attacca alla bombola di ossigeno, peraltro richiestissima da tutti). Genio ad esaurimento 2.
Antonio Zangolli: 7-. Entra nel finale e comincia come suo solito, sparacchiando di qua e di là, all’inizio senza precisione. Gli riesce, però, un lancio perfetto per Saraceni, che sfiora la rete e l’impeccabile trasformazione del rigore dei tre punti (con tanto di discutibile esultanza alla Mark Bresciano, con statua in area). Decisivo.
Vincenzo Di Nauta: 6-. L’impegno ce lo mette sulla fascia di competenza ma gli errori sono tanti e la copertura a centrocampo minima. Come al solito all’inizio dei campionati non offre il meglio di sé ma migliorerà. A fasi alterne.
Loris Leggieri: 6-. Entra nella ripresa a dare respiro ai compagni. Missione compiuta con qualche errore di troppo dal punto di vista tecnico. Cemento ruvido.
Gianluca Saraceni: 6-. Nel finale fornisce vivacità all’attacco, grazie ai suoi scatti. E’ destinatario di un lancio a lunga gittata di Antonio Zangolli sul quale è un poco precipitoso nel tiro, che finisce fuori – da buona posizione – di mezzo metro. Attivo ma sprecone.
Angelo Cotellessa: 6-. Le assenze lo catapultano nel ruolo di prima punta, che lui interpreta al solito tatticamente bene cercando di fare la “boa”. Tuttavia, appare più lento del solito non riuscendo sempre a far salire la squadra (soprattutto per errori nel controllo di palla). Ha, però, il merito di mettere pressione su difesa e portiere del Vacri nell’occasione dell’autogoal del vantaggio. Centravanti pesante.
Daniele Buccieri: 5,5. Uno con i suoi piedi e la sua intelligenza dovrebbe divorare partite come questa. Invece, appare un poco pigro e sembra non essere in particolare condizione (forse sente il caldo). Quando tocca palla, comunque, inventa sempre qualcosa, anche se nel primo tempo – per quanto da posizione defilata – si mangi un goal non difficile. A corrente (bassa) alternata.
Luca Bucciante: 6+. Sembra avere una marcia in più dei compagni e corre molto, con apprezzabili spunti. Gli manca, però, davvero troppo il senso della porta avversaria e finisce spesso per girare a vuoto. Elettrico.
Massimiliano Natale: 6. Acclamato dalla folla accanto a me al momento di entrare in campo, dimostra buona tecnica ed anche spirito di iniziativa. Promessa.
Mister: 6+. Decide per il centrocampo a 2 e difesa a 4 e probabilmente è lo schieramento meno peggio da utilizzare (ed, infatti, i primi minuti di gara sono dei locali). Forse avrebbe dovuto intervenire – cambiando qualcosa o qualcuno – dopo la metà del primo tempo, quando era evidente il calo di ossigeno dei suoi. Per il resto, cambi precisi e “giocatori” al posto loro. Logico.
Nicolino Fantini e Luigi Di Vincenzo: 8. Riprendono la stagione da dove era finita quella precedente, vale a dire a supporto della squadra. Supporters di ferro.
Il Terzo tempo: 8. L’evento più tradizionale e apprezzato dalle genti d’Abruzzo si ripete puntuale e affollato nello scenario della “ruva di Canzano”. Generi di conforto in quantità, tanto per riprendere (abbondantemente) i pochi grammi spesi al campo. Discussioni, peraltro, di alto livello culturale (meglio se in dialetto). Splendido inizio.
