Campionato
di “calcio” Amatori FIGC Lanciano 2013-2014
Real
Sangro - Ottica Di Nauta Fossacesia: 3-1
(19
ottobre 2013)
IL
PAGELLONE
di
Anonimo Spettatore
Arrivato
in ritardo al campo (erroneamente mi ero recato al famigerato “campo delle
pesche” dove mi ricordavo che la tradizionalmente temibile Real Sangro
giocasse) di Perano mi sono trovato di fronte uno “spettacolo” inusuale, con il
Fossacesia che metteva in grande soggezione il team locale, fatto di buoni
giocatori (i maligni dicono che alcuni siano addirittura pagati, un assurdo per
il calcio amatoriale…). Assistevo, in particolare, ad una super rete di
Cotellessa, con perentorio colpo di testa in corsa dopo splendido doppio cambio
campo Bucciante-Buccieri. Locali tramortiti e quasi stesi con un bel contropiede
Bucciante-Castracane, concluso da quest’ultimo con pallonetto che beffardamente
rimbalza davanti alla porta e colpisce la traversa. Sul capovolgimento di
fronte i locali (che fino ad allora avevano tirato in porta una sola volta,
colpendo la traversa) segnano un goal palesemente irregolare, con stop di
braccio e tiro a quel punto facile dell’attaccante. L’episodio cambia la gara,
soprattutto perché il Fossacesia si innervosisce troppo disunendosi. Esemplare
la seconda rete dei locali, dovuta a una iniziativa del veloce attaccante
centrale, fattosi beffe quasi a centrocampo di Trezeguet, con quest’ultimo che
invece di “spendere” il fallo a tre quarti campo (magari facendosi ammonire)
prova a rincorrere l’avversario e, infine, non trova di meglio che falciarlo ad
altezza ginocchio e da dietro con intervento più da galera che da espulsione,
iniziato fuori area e conclusosi con clamoroso ruzzolone (presumibilmente
doloroso) in area. L’arbitro conferma la propria mediocrità assegnando il
rigore (dubbio, non certo per il fallo, nettissimo, quanto per la posizione
dell’inizio del medesimo) ma non ammonendo neppure il terzino ospite.
Clamoroso, peraltro, l’atteggiamento di Trezeguet che si “autopunisce”
chiamando la sua sostituzione (mai visto in un campo di calcio). Nel frattempo
il n. 9 locale, davvero un buon giocatore, trasforma il rigore smarcando il
para-rigori Zangolli. Nervosismo alle stelle e ammonizione del portiere (per
proteste esagerate); ne seguiranno altre due per gli ospiti, troppo
chiacchieroni. Secondo tempo praticamente senza storia, nel quale i locali
dimostrano maggiore condizione fisica e fanno girare la palla con maestria,
mentre metà del Fossacesia ha visioni mistiche in campo per la mancanza di
allenamento. Terza rete a metà ripresa, causata da un errore in disimpegno di
Cesare, che innesca l’attaccante locale in un uno contro uno col povero
Fantini, al quale non resta che fare allargare il più veloce avversario che,
però, da posizione difficile, mette la palla all’incrocio con parabola perfetta.
Reazione d’orgoglio ospite nel finale, con diverse mischie e varie occasioni
sciupate per poco (un paio con Fantini, spesso in proiezione offensiva e una, a
due passi dalla rete, con Paolo Sisti). In generale, ODN che dimostra la sua
crescita ma anche l’attuale limite, dovuto all’inesistenza dell’allenamento.
Ottimi, però, gli attempati amatori fossacesiani nel terzo tempo, stavolta
letale per il fegato di tutti (causa l’eccesso di fritti ingurgitati,
ovviamente accompagnati dal solito fiume di Peroni).
Andrea
Zangolli: 6,5. Non para il rigore e neppure lo intuisce
(caso raro) ma nel primo tempo è impegnato ben poche volte (grazie ai suoi
compagni), essendo totalmente incolpevole sulla prima rete (siluro da cinque
metri dopo palese controllo di mano dell’attaccante locale). Protesta per una
mezz’ora con l’arbitro e, alla fine, riesce nell’intento (sciagurato) di farsi
ammonire. Due buone parate di piede nel secondo tempo. Radio portiere.
Cesare:
5,5. Un poco troppo offensivo ma ben utile nel primo tempo,
sembra in difficoltà fisica nel secondo, tanto che commette due volte gravi
errori in disimpegno. Sul primo, mette l’avversario verso la sua porta
favorendo la terza rete del Real Sangro. Progressivamente in calo.
Trezeguet:
5. Dopo
una partenza tutto sommato decente, forse innervosito dalla prima rete locale,
commette una indecisione – purtroppo decisiva ai fini del risultato – letale,
facendosi scappare, a causa di un tentativo di anticipo disastroso, il
centravanti ospite e non trovando di meglio che abbatterlo con orripilante
calcione da (molto) dietro che causa il rigore del 2-1. Giustamente depresso ed
arrabbiato con se stesso, si auto-sostituisce (e, incredibilmente, nessuno, a
partire dal Mister, gli dice nulla). Svalvolato.
Walter
Greco: 6. Catapultato in campo per la botta di vita di Trezeguet,
gioca laterale sinistro con attenzione ma senza, ovviamente, l’esuberanza del
più giovane compagno. “Tiene” bene fino alla fine, però. Missione compiuta.
Graziano
Natale: 6. Schierato per pochi minuti (avrebbe meritato,
in base alle ultime prestazioni, di giocare), conferma il buon momento di forma
e, a parte un brutto liscio, gioca con precisione. Garanzia difensiva.
G.
Piccirilli: 6+. Gioca una buona gara sul piano agonistico
(inspiegabilmente ripreso da alcuni suoi compagni) contro avversari parecchio
insidiosi usando la clava quando serve e, salvo un paio di sbavature, tenendo
bene al centro della difesa. Uno dei più arrabbiati per la sconfitta. Carico.
Lorenzo
Fantini: 6. Decide di far giocare la sua linea difensiva
quasi a centrocampo e la decisione aiuta la squadra in avvio. Poi, complice il
nervosismo di molti suoi compagni, il gioco gli riesce molto meno. Per il
resto, neppure prova ad affrontare gli avversari, tutti molto più veloci di
lui, nell’uno contro uno, ma li tiene comunque decentemente a bada. Non gli
riesce il contrasto (ma solo di far “allargare” l’attaccante) nel terzo goal.
Nel finale si proietta spesso in area, dove dimostra di aver ancora senso della
posizione (i palloni vaganti li prende spesso lui) ma di aver perso l’antico
senso della rete (praticamente “cicca” tutte le opportunità). Libero con cautela.
Vincenzo
Di Nauta: 6. Aiuta molto il centrocampo in ripiegamento
rinunciando praticamente alla fase offensiva ma rilevandosi molto utile in
quella difensiva. Sostituito nella ripresa. Soldatino tattico.
Gianluca
Saraceni: N.G.. Nel finale per pochi minuti, con la solita
vivacità. Non giudicabile ma In forma.
Angelo
Cotellessa: 6,5. Stavolta gioca a centrocampo ma, come al
solito, la precisione tattica non è il suo forte. Segna una rete fantastica,
con fucilata di testa dopo un’azione da manuale e non molla un centimetro per
tutta la partita, anche se la condizione non appare ancora al massimo. Un
diesel a Perano.
Daniele
Buccieri: 6. La sua condizione fisica è nulla ma i suoi
piedi sono eccellenti. Autore del cross perfetto per la rete dell’ODN e nel
finale di molti cross buoni verso l’area dei locali. Di copertura, ovviamente,
nemmeno l’ombra (ma non è il suo mestiere). Geniale sfaticato.
Tonibomber
Castracane: 6,5. Tornato dopo le recenti vicissitudini,
dimostra a tutti che razza di attaccante è e quindi, pur non al massimo della
forma, costituisce la solita mina vagante in avanti. Colpisce una clamorosa
traversa, di pura sfortuna, dopo avere saltato con un pallonetto il portiere in
uscita. Dimostra di essersi allenato e non molla fino alla fine. Insidioso.
Luca
Bucciante: 6,5. Attivo sempre, preciso spesso, in movimento
costante. A questo, aggiungete una buona qualità tecnica (vedi cambio campo
della rete dei suoi). Ovviamente, di segnare non se ne parla...Probabilmente il
migliore dei suoi. Scompigliatore.
Massimiliano
Natale: 6+. Entra subito bene in partita e i suoi minuti
nel finale li gioca bene e concentrato. Determinato.
Mister:
6. Schiera
una squadra piuttosto offensiva decidendo di subire il centrocampo locale ma,
al contempo, attaccare con più uomini. L’idea ha il suo senso e produce il
vantaggio. Se, poi, la squadra ha una crisi di nervi non è certo colpa sua.
Forse ritarda un poco troppo i cambi nella ripresa. Coraggioso prima e sconsolato
poi.
Nicolino
Fantini: 8. Presente anche all’estero (Perano).
Il
Terzo tempo: 7,5. L’evento più tradizionale e apprezzato dalle
genti d’Abruzzo si ripete puntuale e affollato nello scenario della “ruva di
Canzano”. Stavolta indigestione di fritti, unitamente alla solita cassa di
birra. Splendido epilogo.
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